AREA UNESCO
Diano d’Alba
ArchiGalleria: interventi di presa in cura e mitigazione del tunnel
CIAO CIAO VECCHIO MURO, BENVENUTA INSTALLAZIONE ARTISTICA
L’intervento si colloca all’interno del Comune di Diano d’Alba, lungo la Strada Provinciale 32 Alba-Ceva, arteria di collegamento fra la Bassa e l’Alta Langa. Il Comune assume in questa configurazione l’accezione di porta fra due territori limitrofi geograficamente ma diversi per storia e paesaggio: da un lato troviamo le colline vitivinicole segnate dalla mano dell’uomo e patrimonio dell’umanità, dall’altro lato troviamo la natura incontaminata, le grandi estensioni corilicole, cesellate da piccoli borghi. Aiuta il comune a migliorare l’impatto paesaggistico della galleria!
Gallery
COINVOLGIMENTO DELLA COMUNItà
La galleria è la porta di accesso al comune di Diano d’Alba. Realizzata a fine ‘800 è elemento fondamentale della viabilità sulla strada provinciale 32. La provincia di Cuneo ha già realizzato lavori di messa in sicurezza interni e la Regione Piemonte ha provveduto alla pulizia dell’area sul prospetto esterno. Il Comune intende completare i lavori attraverso il coinvolgimento dell’artista Alice Lotti per abbellire la facciata che guarda verso il centro storico. L’artista produrrà il disegno definitivo in seguito al confronto con il territorio e la comunità: saranno coinvolti i bambini e i ragazzi del comune ma anche i proprietari limitrofi all’area interessata. È previsto inoltre il supporto di pro loco, protezione civile, il gruppo volontari, la biblioteca civica, il gruppo alpini e infine gli studenti dell’istituto comprensivo di Diano d’Alba, in particolare la sezione primaria e secondaria.
LA STORIA
L’intervento si colloca all’interno del Comune di Diano d’Alba, nel capoluogo, lungo la Strada Provinciale 32 Alba-Ceva, arteria di collegamento fra la Bassa Langa e l’Alta Langa. La strada in questione ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale per i commerci di tutta la zona, collegando Alba con Bossolasco, ed è servita come percorso per raggiungere la Liguria. Solo a partire dal 1840, però, sono partiti i primi progetti per il suo ampliamento e nei primi anni dopo la seconda metà ‘800 si è arrivati al tracciato attuale. L’infrastruttura ottocentesca prevedeva un tunnel, che bucava letteralmente la rocca dell’abitato dianese per attraversarlo, e una serie di cambiamenti della viabilità con una nuova sistemazione della strade comunali (attuali via Roma e via Umberto I). Dopo la grande opera si iniziarono una serie di interventi edilizi successivi che realizzarono le diverse opere di contenimento delle strade comunali e dei due versanti. Opere che hanno avuto luogo in tempi e modi differenti, mostrando una stratigrafia temporale ancora ben visibile, dove emergono paramenti murari diversi: misti in pietra locale e laterizi, interventi più recenti in calcestruzzo armato (anni ’50) e fasce ancora contraddistinte dalla roccia tufacea o da piante rampicanti. Lo stato di fatto mostra i segni del tempo, con alcune problematiche e degradi che emergono con forza, soprattutto nel muro di contenimento in cemento armato su cui il progetto andrebbe a intervenire.
L'IDEA
Il progetto muove dall’idea di ripristinare e valorizzare il ruolo dell’area attorno al tunnel delle Strada Provinciale 32 come spazio di ingresso al Comune e di transizione fra due territori, due paesaggi: la Bassa Langa vitivinicola e l’Alta Langa corilicola. Un luogo complesso perché attraversato da diversi elementi architettonici e urbani, strade e abitazioni, che si compongono attraverso una stratificazione. L’idea progettuale si situa all’interno di questo alveo con l’intento programmatico di intervenire su questi “strati” a cui corrispondono diversi elementi architettonici tra cui muretti divisori e di protezione delle strade e muri di sostegno coinvolgendo la cittadinanza durante la fase di creazione del progetto. L’opera consiste nella realizzazione di una serie di archi in pietra di langa e corten che continuano idealmente e tipologicamente l’arco della galleria, ospitando però al loro interno delle opere d’arte realizzate dalla urban artist Alice Lotti. Tramite questo intervento l’originale parete di contenimento in cemento armato viene valorizzata e assume un ruolo completamente diverso, di occasione d’arte e come benvenuto della comunità stessa ai migliaia di turisti e passaggi automobilistici che visitano queste aree durante l’anno.
L'IMPATTO
La strategia si basa su un approccio partecipativo e inclusivo, che valorizza il contributo di tutte le componenti della comunità locale. Attraverso incontri, sondaggi, eventi e collaborazioni con le associazioni e le istituzioni del territorio, miriamo a creare un senso di proprietà condivisa del luogo di intervento e a promuovere un impegno attivo nella sua gestione e valorizzazione. Gli interventi di valorizzazione permetterebbero una riappropriazione del luogo sia dal punto paesaggistico che da quello architettonico, a livello sia della comunità e che dei vari turisti che frequentano queste zone. In una fruizione intesa sia come lenta nell’attraversamento pedonale e nella soste nelle zone di belvedere, sia veloce nella lettura dall’abitacolo dell’auto della nuova immagine del Comune, della sua porta di accesso. Il tutto in un processo partecipato dove assume rilevanza lo scambio con gli abitanti, proprietari interessati e cittadini, oltre che con tutti gli attori del territorio interessati dal progetto e dagli esperti coinvolti dall’operazione.